Conferenza sul dualismo Mente-Corpo

Dal 27 al 30 Luglio 1976, allo Wheelwright Center di Marin County, California, si tenne una conferenza organizzata da Stewart Brand e Gregory Bateson, sulla patologia del dualismo cartesiano mente-corpo. Vi parteciparono Gregory Bateson, Francisco Varela, Heinz Von Foerster, Richard Baker-roshi, Ramon Margalef, Gordon Pask, Alan Kay, Terry Winograd, Mary Catherine Bateson, Steve Baer, Stewart Brand, Robert Edgar, e Carol Proudfoot. Di seguito è riportato l’intervento introduttivo di Bateson fondamentale per la conoscenza del’opinione che i pensatori moderni hanno sul dualismo mente-corpo. L’argomento potrà sembrare un po’ ostico per coloro che si avvicinano per la prima volta in questo campo ma potrà essere lo spunto per iniziare una discussione nel forum.

Intervento introduttivo di Gregory Bateson

  1. La specie umana, probabilmente a causa della evoluzione del suo linguaggio, ha attribuito una strana importanza agli aspetti o alle componenti “spirituali”, “mentali”, “morali” e, persino “sovrannaturali”, della vita e della morte.
  2. Oggi, alla luce della crescita della conoscenza scientifica, sembra giustificata l’importanza di questi argomenti. L’autentica natura dell’uomo, la relazione con gli altri uomini e la sua e il suo “adattamento” alla biosfera della quale fa parte, sono sensibilizzate e condizionate dalle sue opinioni profondamente radicate su questa materia. Persino la persona più materialista è influenzata, dal suo autentico materialismo, a trattare gli altri e l’ambiente naturale, in maniera speciale e peculiare.
  3. Molte branche della conoscenza e della speculazione umana si accordano per mettere assieme differenti aspetti di questo problema. Ho dato il nome di “Mente-Corpo” all’aggregazione di argomenti sui quali spero si apra una discussione. Ma spero che il nostro dibattito sia caratterizzato da un accordo iniziale che stabilisca, almeno, che la lista di argomenti che seguiranno, è solo un elenco di sinonimi, nomi, o altri modi di entrare in approccio con lo stesso problema centrale. “Teoria evoluzionista”, “epistemologia” , “Mente–Corpo”, “cibernetica” , “ecologia” e, particolarmente, “teologia” ed “etica” , sono cartelli indicatori per differenti sentieri che portano alla stessa montagna dei problemi.
  4. Spero anche che possiamo trovarci d’accordo sin dall’inizio, che la natura problematica di ciò che stiamo discutendo, è stata rozzamente accresciuta da quelle filosofie e religioni che dividono la mente dal corpo. Da questo punto di vista sono ugualmente da biasimare sia coloro che separano il Creatore dal prodotto della creazione e sia coloro i quali negano caratteristiche mentali e spirituali alle componenti della biosfera esterne all’uomo. Ognuna di queste posizioni propone lo stesso dualismo, e spero che i partecipanti alla conferenza siano inizialmente d’accordo che il vecchio compromesso tra religione “sovrannaturale” e scienza “materialista” sia un artifizio, una falsa separazione o un effetto collaterale dell’incontro tra teologia non sofisticata e scienza altrettanto non sofisticata.
  5. Vado oltre nello sperare che possiamo essere d’accordo, inizialmente, riguardo a certe caratteristiche del nostro soggetto di conversazione e cioè:
    • Che i fenomeni (immagini, eventi, dati, dettami, descrizioni), sono comunemente legati assieme in sistemi e/o sottosistemi ricorsivi.
    • Che l’”energia” ( una quantità con dimensione MV2 di per sé non modellata o differenziata) è di solito disponibile, nei sistemi di cui sopra, ad essere “scatenata” da eventi (“stimoli”, informazioni”, “cause”, ecc.) il cui contenuto energetico può essere grande o piccolo, di segno zero o negativo.
    • Che è caratteristico della biosfera che gli eventi scatenanti o le variabili siano normalmente, differenze. “Zero” è differente da “positivo” e perciò può scatenare la liberazione di energia immagazzinata. L’epistemologia, il modo di conoscere, che è caratteristico degli organi sensori dell’organismo, è la maniera di sentire le differenze. Attraverso la scansione esplorativa ( per es. muovendo l’organo sensorio), si raggiunge la comparazione che crea, attraverso l’organismo, gli eventi nel tempo, per posizionare le differenze statiche che esistono al di fuori di esso.
    • Che le “differenze” di qualsiasi specie (ragioni, contrasti, differenze sottrattive o additive, differenze tra fenomeni esterni, differenze fra il sé e l’esterno, ecc.) sono “sempre” una “rimuovere” dagli eventi accoppiati o multipli in cui sono immanenti (ma non localizzate). Le differenze, perciò, sedimentano “novità di differenza” e queste “novità” o informazioni possono essere di diversi “livelli” o “tipi logici” La mappa non è il territorio e le regole di codifica con le quali si fa la mappa e la si “legge” non sono la mappa, ecc. Per ultimo, le quattro caratteristiche di cui sopra del nostro soggetto o sub soggetto di discussione, si applicano sia a quello su cui vogliamo investigare sia su noi stessi in quanto investigatori. Una descrizione del comportamento o l’anatomia di un essere vivente (come una stella di mare), dovrebbero riferirsi, essere un ponte, tra la nostra maniera di conoscere e la maniera del sistema che stiamo descrivendo. E’, in parte, falso, dire che la stella di mare ha “cinque” “arti” , se non si sono componenti che rappresentano “cinque” e “arti” nel sistema di comunicazione che governa la morfogenesi dell’animale e nemmeno in quello che governa il suo comportamento.
  6. Suggerisco che questi quattro punti basilari determinino un terreno dal quale possiamo partire, e non penso che ciò si possa mettere seriamente in dubbio, sebbene nel ristrutturare nozioni così elementari come “tempo”, “spazio” e “causalità”, è possibile che ci sia la necessità di inserire tra i quattro punti anche una revisione del frasario elementare.

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