COVID-19: proteggere gli operatori sanitari
Un articolo pubblicato il 21 marzo 2020 su The Lancet fa una amara considerazione sulla preoccupazione della salute e sulla protezione degli operatori sanitari che affrontano in prima linea l’emergenza sanitaria.
L’articolo sottolinea che “In tutto il mondo, mentre milioni di persone rimangono a casa per ridurre al minimo la possibilità di trasmissione della sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2, gli operatori sanitari si preparano a fare esattamente il contrario. Vanno a lavorare in cliniche e ospedali, esponendosi ad un alto rischio di contrarre il COVID-2019. I dati della National Health Commission cinese mostrano che oltre 3300 operatori sanitari sono stati infettati all’inizio di marzo e, secondo i media locali, alla fine di febbraio almeno 22 operatori sanitari sono morti. In Italia, il 20% degli operatori sanitari era infetto e alcuni sono morti. I rapporti del personale medico descrivono l’esaurimento fisico e mentale, l’angoscia nel dover prendere delle decisioni difficili nel triage e il dolore per la perdita di pazienti e di colleghi, insieme al timore del rischio di infezione.”
Con l’accelerazione della pandemia, l’accesso ai dispositivi di protezione individuale (DPI) per gli operatori sanitari è una grave fondamentale in quanto sono riportare quotidianamente le gravi carenze di DPI. Capita spesso che il personale medico mentre è in attesa di questi dispositivi di protezione deve assistere pazienti che potrebbero essere già infetti o nei casi migliori con dotazione di apparecchiature che potrebbero non soddisfare i requisiti minimi di sicurezza. Oltre alle preoccupazioni per la loro sicurezza personale, gli operatori sanitari sono ansiosi di trasmettere l’infezione alle loro famiglie. Gli operatori sanitari che si prendono cura dei genitori anziani o dei bambini piccoli saranno drasticamente colpiti dalla chiusura delle scuole, dalle politiche di allontanamento sociale e dalle interruzioni nella disponibilità di cibo e altri elementi essenziali.
I sistemi sanitari potrebbero operare per molto tempo al di sopra delle proprie capacità assistenziali. Amaramente gli autori affermano che “gli operatori sanitari, a differenza dei ventilatori o dei reparti, non possono essere creati o costretti ad un lavoro continuativo 24h/24h per lunghi periodi. È fondamentale che i governi considerino gli operatori sanitari non semplicemente come pedine da gestire e spostare ma come individui umani. Nell’ambito della lotta globale, deve essere garantita la sicurezza degli operatori sanitari. Un’adeguata fornitura di DPI è soltanto il primo passo; devono essere prese in considerazione altre misure, compresa la cancellazione di eventi non essenziali per dare priorità alle risorse; la fornitura di cibo, di riposo, di sostegno familiare e del supporto psicologico. Attualmente, gli operatori sanitari sono la risorsa più preziosa di ogni Nazione.