Disturbo Ossessivo Compulsivo
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), o OCD (Obsessive-Compulsive Disorder) è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e/o compulsioni. Nella nuova edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) è stato inserito in un nuovo capitolo “Disturbo ossessivo-compulsivo”, quindi, non è più collocato tra i Disturbi d’ansia ma viene assegnato in capitolo autonomo.
Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti che sono vissuti come indesiderati. Le compulsioni sono comportamenti o azioni mentali ripetitive che un individuo si sente obbligato a compiere in risposta a un’ossessione (DSM-5; p.271).
Una persona affetta da può essere tormentata da un pensiero (o una immagine) persistente non desiderata, intrusiva o di avere un urgente bisogno di effettuare un determinato rituale. Spesso può essere ossessionata dall’idea di essere infetta da germi o dalla sporcizia così da costringerla a lavarsi ripetutamente le mani. Potrà essere invasa da dubbi sulla necessità di controllare ogni cosa ripetutamente. Può avere continui pensieri di violenza o di paura di poter far del male a persone intorno a te. Può sprecare molto tempo a toccare cose o a contarle; potrà essere preoccupato dall’ordine e dalla simmetria; potrà avere persistenti pensieri sulle performance sessuali che sono ripugnanti.
Criteri diagnostici DOC (DSM-5)
La persona affetta da DOC non prova piacere nell’effettuare questi rituali che solo temporaneamente portano sollievo all’ansia.. Alcune persone possono presentare altri sintomi, così come verificare la chiusura dei fornelli diverse volte prima di lasciare la propria abitazione o verificare ripetutamente la chiusura della porta di casa.. In molti casi queste attività durano almeno un ora o più al giorno, sono molto stressanti ed interferiscono con la loro vita quotidiana.
Molti adulti con questo disturbo sono consapevoli dell’assurdità del loro comportamento ma non possono farne a meno. Alcune persone, però, particolarmente i ragazzi con DOC, non sono in grado di valutare il loro comportamento come fuori dall’ordinario.
Il DOC attualmente è ritenuto uno dei più frequenti e più disabilitanti disturbi psichiatrici. L’incidenza del DOC è di 50 a 60 volte superiore rispetto al passato e sembra essere ben due volte più frequente della schizofrenia e del disturbo di panico. Mostra una prevalenza nell’arco della vita, nella popolazione generale, tra il 2 e il 5 per cento. Nelle persone adulte, il rischio di malattia non mostra differenze tra i due sessi; negli adolescenti, invece, i ragazzi sono più facilmente colpiti rispetto alle ragazze. In genere il DOC si manifesta nell’adolescenza o nella prima età adulta, ma può anche presentarsi sin dall’infanzia. L’età d’esordio ha una distribuzione bimodale: nei due terzi dei pazienti i sintomi compaiono prima dei 25 anni, in meno del 15 per cento dopo i 35. Tale esordio nei maschi si riscontra tra i 16 e i 25 anni, mentre nelle femmine tra i 20 e i 29 anni.
Il decorso della malattia è variabile – I sintomi possono comparire e scomparire, possono apparentemente migliorare o peggiorare progressivamente. Recenti evidenze cliniche suggeriscono che il DOC può essere familiare.
La depressione o altri disturbi d’ansia accompagnano spesso il DOC e alcune persone posso essere affette da disturbi della condotta alimentare. Inoltre, persone con DOC spesso evitano situazioni in cui debbano confrontarsi con le loro ossessioni oppure possono cercare l’automedicamento attraverso l’abuso di alcool o di sostanze stupefacenti nel tentativo di controllo dei sintomi. Se il DOC diventa abbastanza grave può impedire le persona ad avere un lavoro o avere una normale gestione della propria vita.
In genere le forme lievi rispondono bene al trattamento farmacologico o alla psicoterapia