Gesti universali e gesti endemici
VERRIMMO E’ CI CAPÌ!!!!
Ad esempio in Tunisia ed in molti altri paesi arabi unire il pollice a tutte le dita della mano significa: “un attimo di pazienza”. Nel napoletano significa esattamente l’opposto: “ti vuoi sbrigare, vuoi arrivare al dunque?”. È quindi buona norma utilizzare la gestualità simbolica soltanto nel proprio ambito culturale per non incorrere in spiacevoli equivoci interculturali.
La “pernacchia” che i francesi usano per dire semplicemente “non lo so” o “che me ne importa” è un atto piuttosto sgradevole per un italiano .
Le mani aperte con il palmo rivolto verso l’interlocutore corrispondono al gesto più offensivo in Grecia (il cosiddetto muza), mentre in Italia al massimo potrebbero essere interpretate con il consiglio di fare con calma.
Fare la linguaccia, è un gesto che si compie mostrando la lingua, che ha il significato universale di un insulto e trae origine dall’infanzia, quando il bambino tira fuori la lingua ogni volta che vuole rifiutare il cibo. Così il gesto si trasforma in un generale rifiuto e il messaggio “non lo voglio” diventa poi “non ti voglio”.
Il gesto o l’atto di togliersi le scarpe è mal visto nella nostra cultura,mentre nelle culture scandinave e in quelle medio ed estremo-orientali: gesto naturale, che indica relax o rispetto (vedi moschee).
Il gesto di “turzo” inequivocabile nella nostra cultura, in Turchia: significa “ottimo, eccellente”, soprattutto se rivolto a una donna.
Il gesto di ok in estremo oriente significa “ti sistemo io per le feste…”
In Brasile: significa “grazie”
In Indonesia: “dopo di te”
In Inghilterra il segnale di “vittoria” è tale se il dorso della mano è rivolto verso chi parla;
un insulto se il dorso della mano è rivolto verso chi ascolta.
A proposito di Napoli, è indubbia la supremazia dell’arte di gesticolare a Napoli.
Secondo uno studio di Morris in tale “arte” è rintracciabile una chiara influenza greca immutata nel corso di 2500 anni. Ci sono ancora dei gesti di origine greca a Napoli; manifestazioni che invece sono assenti a Roma. I napoletani sono più “greci” in quanto la colonizzazione gre-ca non aggressiva, ha consentito l’assorbimento della cultura ellenica con successo. La cosa più sorprendente è che i partenopei sono orgogliosi dei loro gesti e, dopo secoli di pratica, hanno affinato a tal punto la gestualità delle mani, da trasformarla in una forma di arte decisamente espressiva, in certi momenti addirittura elegante.