Gradi di lockdown e salute mentale

Durante la pandemia da COVID-19 le nazioni di tutto il mondo hanno applicato e ancora, in qualche caso, applicano diversi tipi di lockdown.

Queste misure di restrizione hanno avuto come conseguenza un incremento di eventi avversi sulla salute mentale degli individui.  Uno studio internazionale, al quale ha contribuito anche il nostro gruppo, ha cercato di valutare tali differenze.

La ricerca è stata coordinata dal Prof. Konstantinos N. Fountoulakis [3rd Department of Psychiatry, School of Medicine, Aristotle University of Thessaloniki Greece, Thessaloniki, Greece] e dalla Prof.ssa Daria Smirnova [International Centre for Education and Research in Neuropsychiatry (ICERN), Samara State Medical University, Samara, Russia; Department of Psychiatry, Narcology, Psychotherapy and Clinical Psychology, Samara State Medical University, Samara, Russia].  Sono stati intervistati 55.,589 partecipanti provenienti da 40 nazioni per la valutazione dell’ansia (con State-Trait Anxiety Inventory S -STAI), della depressione (con Center for Epidemiological Studies-Depression (CES-D) scale – CED-S) e il comportamento suicidario (con Risk Assessment for Suicidality Scale – RASS).

I risultati ottenuti hanno evidenziato che “sia per i maschi che per le femmine il rischio di sviluppare depressione clinica era correlato in modo significativo con ogni livello di crescente grado di lockdown”. La relazione complessiva del blocco con la gravità della depressione, sebbene significativa, era invece piccola.

Questi risultati suggeriscono che con l’intensificarsi del lockdown, i cambiamenti dei livelli di ansia, depressione e tendenze suicide aumentano. In particolare, si evidenzia nelle femmine incremento di ansia e depressione e nei maschi del suicidio.

Il plot del probabile i tassi di depressione nei tre gruppi di genere sono mostrati nella table 3 rispetto al grado di lockdown. Maschi e femmine manifestavano un simile relazione significativa e significativamente diversa da quello delle persone con “genere non binario” le cui depressioni non sembravano essere influenzate per grado di restrizione.

Con la fine dei lockdown, sembra che almeno per la metà di quelle persone che in precedenza erano libere da precedenti di salute mentale, la sintomatologia depressiva e ansiosa si è ripresa rapidamente ma in un gruppo significativo di persone tale sintomatologia persisteva.

Conclusioni

Questo studio è probabilmente il primo a segnalare come il lockdown aumenta significativamente l’ansia e la depressione ma non il suicidio con ogni grado di intensità del lockdown sia nei maschi che nelle femmine ma non per quelli con genere non binario, specialmente in combinazione con il presenza di una storia di salute mentale. Tuttavia, l’effetto complessivo del lockdown, sebbene significativo, sia piccolo. Questi risultati, anche se dovrebbero essere attentamente monitorati in modo longitudinale orientano verso la necessità di un intervento proattivo per proteggere la salute mentale della popolazione generale ma più specificamente dei gruppi vulnerabili.

Fountoulakis KN, et al: The effect of different degrees of lockdown and self-identified gender on anxiety, depression and suicidality during the COVID-19 pandemic: Data from the international COMET-G study. Psychiatry Res 2022;315:114702.

DOI: 
10.1016/j.psychres.2022.114702

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