I Disturbi Metabolici in Psichiatria
Gli antipsicotici, sia quelli di prima generazione che di seconda generazione, sono composti che possiedono un ampio spettro di azione capace di attenuare una miriade di sintomi psicopatologici. Come classe farmacologica, gli antipsicotici di seconda generazione possiedono diversi vantaggi terapeutici rispetto agli antipsicotici di più vecchia gene-razione (ad es., miglioramento del profilo cognitivo, riduzione della inclinazione agli effetti indesiderati neurologici). L’utilizzo degli atipici negli ultimi anni ha determinato la comparsa di importanti benefici dal punto di vista terapeutico in molti pazienti affetti da disturbi mentali come la schizofrenia. Il consolidato e prolungato utilizzo di questi nuovi composti, tuttavia, ha evidenziato la comparsa di importanti disturbi metabolici che ne hanno determinato una maggiore attenzione nella somministrazione. Le alterazioni metaboliche si manifestano più frequentemente nei pazienti psichiatrici e possono contribuire alla comparsa di gravi malattie metaboliche e cardiovascolari, con conseguente aumento del tasso di mortalità in questa popolazione. Da qui la necessità di prendere nota degli effetti indesiderati associati al trattamento e di prestare attenzione alle alterazioni metaboliche ad esso correlate, in quanto queste alterazione rappresentano un fattore di rischio modificabile che può contribuire alla comparsa di gravi disfunzioni metaboliche e di mortalità nei pazienti con disturbi mentali maggiori.
Per approfondire l’argomento è a Vostra disposizione la presentazione in formato powerpoint della relazione tenuta da Francesco Franza il 22 marzo 2007 a Salerno dal titolo “Antipsicotici e Sindrome Metabolica”. Se sei interessato a ricevere ulteriori informazioni non esitare a contattare l’autore nella sezione contatti