Lo psichiatra e la psichiatria di fronte alla legge 180 si sono trovati “nudi”

… Chiunque volesse affrontare nuovamente la riforma della legge 180 sarebbe un “pazzo”. Ormai la legge è parte di noi, sarebbe astorico e folle volerla riscrivere, e credo – in fondo – che la gente sia meno pazza di quello che appare. Ipotizzare di riscrivere la 180 equivarrebbe per la psichiatria all’ipotesi di riscrivere la costituzione per la nazione.

La psichiatria occupa ancora spazi e luoghi marginali, seppure importanti e riconosciuti. È collocata – io penso – in posizioni periferiche e non riesce ad entrare – ancora – nel “cuore vitale e pulsante” del sistema sanitario.

Quindi, non una legge psichiatrica, ma una legge che ha avuto pesanti e decisive ripercussioni sulla psichiatria, sulla prassi, sugli epistemi fondanti, sulla identità della disciplina e della professione.

 

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