Lo spazio intorno a noi

La capacità di rappresentarci nel mondo circostante e lo spazio peripersonale.

Questa capacità ci consente di percepire lo spazio che ci circonda come appartenente al nostro Sé spaziale, attraverso il quale abbiamo esperienza del nostro corpo nello spazio. Ciò contribuisce al mantenimento di una rappresentazione del nostro Sé che sia coerente con il nostro Sé interiore ma che è messo in relazione con il mondo esterno. Esiste, quindi, un processo di integrazione multisensoriale correlato al corpo che ingloba il cosiddetto spazio peripersonale (PPS). Ognuno di noi ha il proprio PPS. Grazie a questo processo abbiamo la capacità di distinguere il sé-altro.

Lo spazio peripersonale ha anche la caratteristica della adattabilità e modificabilità nel tempo e nelle circostanze. Legata ad una continua interazione stimoli interni ed esterni il PPS assume dimensioni e estensioni variabili assumendo confini graduabili. Non esiste un netto confine tra interno ed esterno ma un gradiente che si modifica in continuazione.

PPS e schizofrenia

Ma cosa succede negli individui affetti da disturbi psichiatrici?

È stato pubblicato un lavoro del gruppo di Roberto Gallese (Ferrani et al., 2022) che ha evidenziato l’importanza del PPS nei pazienti affetti da schizofrenia. Attraverso l’uso di strumenti lo spazio peripersonale, alterato in questo gruppo di pazienti, può essere espanso. Si pongono così possibili strategie future per la riabilitazione dei confini alterati nella schizofrenia.

Ferroni F, Ardizzi M, Magnani F, Ferri F, Langiulli N, Rastelli F, Lucarini V, Giustozzi F, Volpe R, Marchesi C, Tonna M, Gallese V. Tool-use Extends Peripersonal Space Boundaries in Schizophrenic Patients. Schizophr Bull. 2022 Jun 16:sbac067.

Uno degli aspetti principali della psicopatologia della schizofrenia”, affermano gli autori, “è l’interruzione del cosiddetto sé corporeo”. È stato osservato che nella schizofrenia tale spazio abbia una estensione ridotta con un confine di demarcazione netto o con un gradiente di intensità ridotto.

Ferrani e il suo gruppo hanno messo a confronto 27 individui affetti da schizofrenia e 32 soggetti di controllo e valutata la modificazione del PPS in seguito a compiti costruiti per modificarlo.

“Lo studio ha studiato per la prima volta la plasticità della PPS nei pazienti con schizofrenia. Per raggiungere questo obiettivo, i partecipanti sono stati sottoposti a un compito di interazione audio-tattile per misurare il confine PPS degli individui sia prima che dopo una sessione di allenamento motorio in cui hanno utilizzato uno strumento per spostare piccoli oggetti collocati nello spazio extrapersonale”

I risultati dello studio confermano che l’estensione PPS è più ristretta (nella schizofrenia rispetto ai soggetti di controllo. Interessanti sono anche i risultati ottenuti nel sottogruppo di pazienti con prevalente sintomatologia negativa.

Conclusioni

Lo  studio dimostra, per la prima volta, l’espansione e la nitidezza dei confini PPS dopo un training senso-motorio nella schizofrenia, gettando nuova luce sulla comprensione del Sé spaziale in psicopatologia. I risultati dimostrano la rilevanza dell’indagine sulle radici multisensoriali e motorie dei disturbi del sé, aprendo la strada a potenziali futuri interventi riabilitativi centrati sul corpo che potrebbero migliorare il confine corporeo indebolito dei pazienti.

Articoli correlati