Precursori evolutivi nel pensiero ossessivo
Gli sforzi continui della psicologia e della psichiatria di comprendere le funzioni cerebrali e le loro implicazioni sui comportamenti umani e sulla psicopatologia ha spinto i ricercatori a guardare a nuovi orizzonti diagnostici e terapeutici. Dal punto di visto evoluzionistico alcuni sintomi e sindromi psichiatrici possono rappresentare strategie adattative maladattative oppure manifestazioni patologiche e accentuate di strategie che possono essere causate da una serie di fattori.
Una nuova ipotesi viene presentata nell’ambito della psicologia evolutiva che tenta di spiegare le origini del disordine ossessivo-compulsivo, secondo la quale le ossessioni e le compulsioni deriviao dall’iperattività di un modulo mentale che la maggior parte degli esseri umani possiede e ha la funzione di generare scenari di rischio senza l’intervento volontario. I fenomeni ossessivi, quindi, sono processi di evitamento di possibili rischi ed eludere così rischi immediati e futuri che possono mettere a rischio la sopravvivenza dell’individuo. Il Disturbo Ossessivo Compulsivo, quindi, secondo il modello evoluzionistico, può essere considerato come il mantenimento o l’evoluzione di una versione accentuata di una strategia adattativa che ha migliorato la capacità riproduttiva di quegli umani che possedevano questo tratto rispetto a quelli che non facevano parte del loro ambiente primordiale. Questi comportamenti aumentano il fitness riproduttivo degli uomini che posseggono questo tratto proveniente da un comportamento innato.
Questo è il riassunto dell’articolo pubblicato nella rivista Telos