Stimoli ambientali precoci e psicopatologie

È opinione diffusa in ambito scientifico che i disturbi psichiatrici si sviluppano in seguito ad un insieme di fattori genetici, fattori ambientali e fattori esperienziali.

Sebbene i fattori ereditati siano responsabili del 20% – 45% dello sviluppo dell’ansia, del 75% dei disturbi depressivi e dei disturbi bipolari e della schizofrenia, recenti ricerche hanno scoperto la complessità della ereditarietà di questi disturbi.  “La maggior parte delle malattie psichiatriche, tuttavia, hanno origine durante il neurosviluppo, il che sottolinea l’importanza di concentrarsi sulla prima infanzia come età per comprendere come i fattori non ereditabili interagiscono con il genoma per conferire vulnerabilità” (Ned H. Kalin, The American Journal of Psychiatry, 1 Jan 2020). Infatti, durante i primi anno di vita, le influenze ambientali hanno la potenzialità di influenzare lo sviluppo cerebrale che si forma in conseguenza delle acquisizioni delle abilità comportamentali, emotive e cognitive.

Ned Kalin, del Department of Psychiatry, University of Wisconsin School of Medicine and Public Health, Madison, USA, nel suo editoriale del primo numero del 2020 del The American Journal of Psychiatry, affronta la complessità dei fattori ambientali stressanti precoci (early-life stress) che colpiscono lo sviluppo prenatale e infantile responsabili dello sviluppo in epoche successive di sintomo psicopatologici propri delle patologie psichiatriche.

A seconda delle circostanze specifiche, il feto potrebbe essere esposto alle conseguenze della depressione prenatale o di altre esperienze materne stressanti, nonché a infezioni o esposizione a farmaci” afferma Kalin. Inoltre, fattori ambientali infantili, come l’abuso fisico e sessuale e l’abbandono nella prima infanzia purtroppo sono molto frequenti e ricerche approfondite documentano le conseguenze devastanti e gli effetti profondi sulla salute medica generale e mentale che derivano dai maltrattamenti infantili.

Nuove evidenze scientifiche supportano l’ipotesi che i primi cinque anni di vita possano essere particolarmente importanti come periodo di vulnerabilità. Ad esempio, lo studio del gruppo di Tierney del 2009 ha dimostrato che i primi 5 anni di vita sono il periodo durante il quale i neuroni mostrano la massima plasticità epigenetica, suggerendo che la metilazione del DNA in questo periodo questo potrebbe essere un meccanismo attraverso il quale gli eventi ambientali sono particolarmente influenti.

Il primo numero del 2020 del The American Journal of Psychiatry ha dato spazio a diverse ricerche che si sono focalizzate sulla correlazione tra fattori ambientali precoci e lo sviluppo di psicopatologie in età giovanile e adulta.


Non sono i lividi sul corpo che fanno male. Sono le ferite del cuore e le cicatrici sulla mente.” – Aisha Mirza

 “Possiamo negare la nostra esperienza ma il nostro corpo ricorda.” —Jeanne McElvaney, Spirit Unbroken: Abby’s Story


La review di Lippard and Nemeroff (2020) rappresenta un articolo fondamentale sulla correlazione tra maltrattamenti, lo sviluppo e il trattamento dei disturbi dell’umore. “Mentre il maltrattamento è un fattore di rischio per la psicopatologia, questa review effettua un esame approfondito sull’abuso fisico e sull’abbandono in relazione ai disturbi dell’umore, ne discute i periodi sensibili, le conseguenze di diversi tipi di abuso, i meccanismi che trasmettono il rischio di sviluppare i disturbi dell’umore e gli scarsi risultati del trattamento”.

Abstract articolo Lippard and Nemeroff         


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