Un nuovo paradigma!

Nel mio animo alberga un sentimento di soddisfazione, nella speranza di aver sostituito al paradigma della guarigione sociale della persona con malattia mentale quello della guarigione clinica della malattia mentale: solo così la persona non avrà più necessità di essere “riabilitata” e “riconsegnata” – abile ed abilitata – alla società civile, ma solo di “farsi abile” all’esistenza personale e soggettiva!

In questo mio dire c’è un cambio di paradigma: dal curare la malattia e riconsegnare il soggetto sano alla società civile occorre passare alla prospettiva di produrre salute nei singoli e nei cittadini  anche – e non esclusivamente –  curando e “sanando” la malattia. 

È la grande “sfida” (quasi utopica ma per me possibile) della moderna medicina di comunità e sociale, al cui interno la psichiatria è ricompressa. In questo processo a nessuno è concesso di “tirarsi fuori”, ognuno è coinvolto. La società e le sue articolazioni sono coinvolte, è inevitabile.

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