…uomini di cuore…
“In un villaggio della Mancia, il cui nome non ho alcun desiderio di ricordare, viveva non molto tempo fa uno di quei gentiluomini che tengono una lancia nella rastrelliera, un vecchio scudo, un magro ronzino e un levriero per la caccia“.

“Se mai quei signori volessero sapere chi è stato il valoroso che li ha ridotti a quel modo, vossignoria dirà che è il famoso Don Chisciotte della Mancia, il quale con altro nome si chiama il Cavaliere dalla Trista Figura” |
“Che ne dici Sancio? Vedi quanto male mi vogliono gli incantatori? Vedi fin dove arriva la loro cattiveria e l’astio che mi portano, poiché hanno voluto privarmi della gioia che avrebbe potuto darmi il veder nella sua vera forma …“
“Se della virtù ti farai un modello e ti pregerai delle azioni eccellenti, non avrai invidia dei principi e dei signori: perché il sangue si eredita e la virtù si acquista: e questa basta da per sé sola, ciò che non può dirsi della nobiltà.”
“Le tristezze non furono fatte per le bestie, bensì per gli uomini; ma se gli uomini ne soffrono troppo, diventano bestie”.
La morte di Alonso Quijano / Don Quijote de la Mancia incombe su di lui per tutto il lavoro, ma quando arriva il momento per Alonso di lasciare la sua vita mortale, Cervantes scrive velocemente solo due capitoli sulla morte di Alonso.
Per Cervantes la vita sulla terra è di natura transitoria, ma la figura (o il “Don Chisciotte”) sarà ricordata nel tempo, è ancora esistente. In questo modo, Alonso Quijano “sconfigge” la morte e lascia il mondo con dignità, mentre Don Chisciotte vive per sempre. Verrà ricordato, verrà ricordata la sua “follia”, la sua speranza, verrà ricordato come un uomo giusto. Alonso è il “Buono”, giusto tra gli empi, dei desgraciados che resteranno, invece, nell’oscurità della memoria, saranno dimenticati risucchiati nelle tenebre e nelle bassezze delle proprie miserie in cui sono abituati a vivere e per questo “moriranno”.
Alla fine della storia La Mancha, Alonso / Don Chisciotte non è in buone condizioni mentali o fisiche. Cresce la sua confusione ed è sempre più depresso dopo l’episodio alla Grotta di Montesinos, che è probabilmente il punto di svolta della storia di Don Chisciotte. Ma nel suo letto si tranquillizza, si addolcisce circondato dall’affetto e dal calore dei suoi amici e della sua famiglia.
“… nei nidi dell’anno scorso non ci sono uccelli quest’anno. Ero pazzo, ora sono nei miei sensi; ero Don Chisciotte della Mancia, ora sono, come ho detto, Alonso Quijano il Giusto …
… buone notizie per voi, buoni signori, io non sono più Don Chisciotte della Mancia, ma Alonso Quijano, il cui stile di vita ha donato a lui il nome di “Giusto“.
Don Chisciotte della Mancia è un romanzo spagnolo di Miguel de Cervantes Saavedra, pubblicato in due volumi, nel 1605 e 1615